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Ott 16

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Sharing Economy

L’economia della condivisione – Una rivoluzione in atto –

All’inizio c’erano le Banche del Tempo, poi arrivarono il Care Sharing, il Crowfounding e il Coworking, ora si sta affermando nel mondo, la sharing economy o economia della condivisione, e la sharing economy, è una rivoluzione già in atto.

Così la pensa JEREMY RIFKIN  (Denver, 26 gennaio 1945, economista, attivista e saggista statunitense). Un’idea e una tesi che condividiamo in pieno. Un’economia etica e sociale, che ha alla sua base l’idea della collaborazione, delle sinergie e della creazione di valore, alternativa al capitalismo spietato e globale e basato solo sui concetti di sfruttamento risorse naturali e umane, speculazione finanziaria e di produttività tout cour.
1413468410_moneyLa bella notizia è che la crisi del capitalismo e le sue bolle finanziarie e le sue economie di guerra, hanno fatto da stimolo e hanno fatto riscoprire non solo la voglia di un’economia etica e solidale, che ha portato con se l’idea di un’energia pulita e alternativa, la riscoperta dell’ambiente e una nuova cultura del territorio. Infatti sono nate le Social Street, intrecciando le vite dei residenti nella condivisione di beni, esperienze e competenze con il proprio vicinato, mentre l’Emporio sociale di Modena attraverso la collaborazione con i servizi sociali permettere la condivisione di spese al mercato da donare ai meno abbienti.
Auspichiamo a breve la nascita di biblioteche delle cose e di Network del sapere, centri sociali telematici, e kibbutz creattivi, laboratori di libero pensiero e officine d’arti e mestieri, dove lo scambio e la condivisione di oggetti, idee, competenze rivoluzionerà davvero il nostro comportamento di consumatori compulsivi, e pecore pubblicitarie e subliminali, in cittadini consapevoli, colti e solidali, dove la molla all’acquisto e al consumo, non è solo il risparmio, ma l’etica, l’innovazione, il network di talenti; la salvaguardia dell’ambiente e dei valori umani.

La “Teoria del Dono” di  Marcel Mauss, meglio di altre descrive alcune premesse di queste nuove relazioni. E’ infatti  questo primordiale comportamento che privilegia l’atto del  Dono a spiegare l’esistenza di relazioni attraverso social network, blog, Wikipedia, free software, e-book gratuiti e condivisi on line, etc…
Il Dono e la condivisione, per costruire una community di valori, il dono inteso quale modalità dare-ricevere-ricambiare  senza accordi preliminari che garantiscano ritorni d’immagine o scambi di beni/valori/prestazioni, caratterizza in prima battuta le grandissime quantità di  scambi sul web e la creazioni di aziende di servizi no profit.
Il dono per sua caratteristica culturale e antropologica è utile alla creazione dei legami tra le persone, e 1413468427_bar-chartcontribuisce a determinare la base sociale stessa che poi rende possibili tutti gli altri scambi, compresi quelli economici.

Da queste premesse culturali, sono nate poi realtà aziendali e finanziarie nuove come i Business Angels e gli Incubatori d’impresa, determinanti spesso per il successo di nuove Start Up, a loro volta motore e linfa della ricrescita economica, dell’occupazione e della CreAttività . Insomma al concetto vecchio di Creazione di valori, si sostituisce quello più ampio e democratico, ricco e stimolante di co-creazione di valori.

Diamo di seguito alcuni link che parlano dell’argomento: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/01/rivoluzione-sharing-economy/932877/

http://www.economyup.it/innovazione/1324_sharing-economy-un-italiano

Permalink link a questo articolo: http://www.creactivitybranding.it/sharing-economy/