Creactivity Branding: il servizio che crea valore

comete“Essere Consulenti, Formatori, Business Coach d’eccellenza, diventare Strumenti per il cambiamento e la crescita culturale e professionale, per pianificare, gestire e attuare, azioni innovative e vincenti, per creare valore/valori e sviluppo innovativo, nel rispetto delle norme etiche e l’unicità di ognuno dei nostri clienti, colleghi, professionisti, artisti, cercando di soddisfare le loro reali esigenze ed obiettivi personali e professionali.”

(altro…)

Il Manifesto della CreAttività ©

 
“La CreAttività rompe le regole / La CreAttività dilata i confini”
 

logo2

“Ho camminato a lungo
Tra le pagine dell’infinito
Poi un giorno mi sono seduto
Sui gradini dell’Immaginazione
E ho scritto un libro”

Donato Di Poce

(altro…)

Gen 17

IL MANIFESTO DELLA CREATTIVITA’ di Donato Di Poce

 

EBook acquistabile su AMAZON: https://www.amazon.it/dp/B07MTPLKL2/ref=cm_sw_r_fa_dp_U_VkVpCbWVTDMAK?fbclid=IwAR2VX4Oevu1TrbJpFF-smAYmF7m6mXI2_s0lE7LdvbicPG5furYwx-BaDaw

 

Creare cose nuove e CreAttive

Restando eterni bambini

E vedere la foresta in un filo d’erba

 Ascoltare il proprio respiro

Toccando il cuore del mondo

Trovando idee dimenticate

 Inondando d’immaginazione la vita

Vestiti solo di stelle

 Innamorati di relazioni e contaminazioni

Tracciando le matrici dell’essere e del divenire

A’ come fine e inizio dell’Umanità.

                                    Donato Di Poce

 

 Prefazione di Anna Antolisei

 

 “Scintille di CreAttività” di Donato di Poce

 

     Conosco Donato Di Poce da quel dì. Un ‘dì’ misurato più in termini di libri che di tempo, e infatti furono i suoi “Aforismi satanici” ad attirare la mia attenzione. Non tanto perché risultassero trasgressivi quanto s’insinuava, ma perché mi trovai di fronte ad un pregevolissimo esempio di aforisma poetico, uno stile ancora assai poco praticato e – Alda Merini, Alberto Casiraghy e pochissime altre eccezioni a parte – espresso perlopiù confusamente, tanto da non avere né i tratti dell’aforisma, né quelli della poesia.

 

Di Poce, invece, grazie al suo stile raffinato, così musicalmente sintetico, m’indusse a scoprire sia la sua importante dimensione di poeta, sia quella dell’aforista: del virtuoso della ‘forma breve’ che, più tardi, sarebbe diventato il rappresentante per eccellenza del ‘Poesisma’. Da allora ad oggi sono passati molti e molti libri, nessuno dei quali mi è parso distante o alieno da quell’impronta tipicamente ‘dipociana” che  rappresenta una firma inequivocabile.

 

Un esempio? E’ facile. La siglatura di Donato si trova abbondante anche in questo libro-manifesto dove l’aforisma non è fine a se stesso, ma diventa veicolo per illustrare un’idea. Ma credo sia meglio definirla ‘l’Idea’ di cui, più specificamente, parlerò poi.

 

Intanto conviene godere di alcuni tra i tipici ‘poesismi’ presenti nella prima parte del volume, la più improntata ad un carattere esplicativo, intitolata “Esercizi di CreAttività”:

“Quando un’Aquila / Vi sussurra il suo pensiero / E’ il momento d’imparare a volare.”

E ancora: “Quando c’è una visione / Anche il buio diventa una cometa / Che c’illumina il cammino.”

Un altro, più che mai peculiare: “Un buon cacciatore di miraggi / Capisce sempre quando è il momento di svegliarsi.”

 

Nella sezione dal titolo “Scintille di Creattività”, di aforismi poetici ne fioriscono ancora, veri e propri sprazzi di succinto, sognante estro:

“I semi crescono, le Idee sbocciano / Come gocce di CreAttività che brillano / Nei giardini dei poeti.” “Quando i mediocri si mettono / Nelle vetrine dell’essere / I CreAttivi le rompono.” “Creando potevo capire /  Pensare con le mani / Cancellare Idee con un respiro.”

 

Sono, questi, soltanto degli accenni: il resto è tutto da scoprire da parte del lettore, e non ho remore nell’anticipare che sarà un’avventura assai avvincente.

 

Ma Di Poce, che mi piace paragonare ad un fiume d’inventiva costantemente in piena, non è sempre disciplinato e remissivo come vuole,  in genere, il tracciato delle correnti intellettuali. Di tanto in tanto ha il vizio (qui la virtù) di esondare. Tracima, Donato; invade nuovi campi artistici, diverse forme espressive: le coniuga tra loro per poi depositarle come fertile humus pronto per essere lavorato ed irrigato assieme ad altre menti, altri talenti che si scopriranno sintonici rispetto ad una nuova ‘tendenza’ tutta da elaborare e da utilizzare.

 

Una delle dimostrazioni più ragguardevoli di tracimazione culturale di Donato consiste nei “Taccuini d’Artista”; non solo dei diari, non solo poesia visiva e non solo dei carnet de voyage o delle lavagne magiche di memorie e di desideri artistici; ma come l’autore stesso dice, “un altro modo di vedere le cose, cercando di accogliere i pensieri simultanei e di rendere visibile l’invisibile”.

 

 

La sua più recente, massiccia esondazione, poi, sta proprio in quest’opera, che svela il significato del termine “CreAttività”. Una parola che ha ben poco a che vedere con il lemma coniato da un estroso ludolinguista. “CreAttività” è una  performance intellettuale che Di Poce spiega, emulando attraverso l’esposizione in forma aforistica il “Corpus Hippocraticum”, con il servirsi di un decalogo elaborato ad hoc per stigmatizzare i princìpi  d’un vero e proprio ‘movimento filosofico’. E il “Manifesto della CreAttività” giunge anche, provvidenziale, nel momento più adatto per lenire le sofferenze d’una società sospesa tra la rabbia e lo sconforto, impoverita nei mezzi e nello spirito d’iniziativa, troppo infiacchita per cercare una riscossa dal torpore in cui langue.

 

Ma secondo l’autore di queste crepitanti ‘Scintille’, la soluzione per uscire dalla depauperante fase di stallo c’è, e sta tutta nell’operare prima un distinguo e poi una differente ricongiunzione tra il concetto di Creatività e quello di Attività. Come acqua e farina possono diventare pane solo se tra loro amalgamati, così la dimensione  ideativa e quella pragmatica che albergano in ciascuno di noi devono sapersi mescolare e fondere per poter dare consistenza ad un pensiero, un desiderio, una fantasia, un’ispirazione che siano finalmente, pienamente realizzati.

 

Se a qualcuno dovesse sembrare scontata la formula della “CreAttività”, caldamente lo invito a ricordare la moltitudine di casi in cui un’idea rimane allo stadio di pura evanescenza perché la si ritiene troppo utopica; un sogno se ne sta chiuso in eterno nel cassetto perché, si sa, le fantasticherie sono irrealizzabili; un progetto muore ancora prima di nascere perché “se questo non lo ha ancora fatto nessuno, significa che non funziona”. E si potrebbe continuare all’infinito se, ad arrestarci, non vi fosse la realtà: quella storica che, con tono caustico ed un poco irridente, ci ricorda come i grandi personaggi che hanno illuminato ogni tempo ed ogni civiltà, non siano stati altro che dei caparbi, inguaribili, meravigliosi “CreAttivi”.

 

Non occorre, insomma, che recuperare questa consapevolezza per ritrovarci in fila, tra i firmatari del “Manifesto della CreAttività”. Se poi ci soffermiamo a godere della forma aforistica con la quale Donato Di Poce ha redatto il Manifesto stesso, allora non sottoscriverlo rischia di diventare cosa da persone forse ‘creative’, ma di certo molto, troppo qualunquisticamente ‘Inattive’.

 

Anna Antolisei

 

Permalink link a questo articolo: http://www.creactivitybranding.it/il-manifesto-della-creattivita-di-donato-di-poce/

Ott 14

e book CREACTIVITY BRANDING su Amazon

Pubblicato su Amazon e Kindle e book CREACTIVITY BRANDING AA.VV. a cura di Donato Di Poce

https://www.amazon.it/dp/B07JDDTQ5X/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1539449912&sr=1-1&refinements=p_27%3ADonato+Di+Poce

La storia del pensiero che ha chiuso il secondo millennio è stata connotata da una sorprendente presenza della logica che, dopo una inerzia secolare, aveva ripreso vita dalle fondamenta poste da Aristotele per svilupparsi in un alacre accrescimento e in una dinamica sistemica. Tuttavia se i presupposti aristotelici hanno mantenuto il loro valore di base, la possibilità di una nuova interpretazione, intesa come strumento scientifico, ha portato a costituire una nuova applicazione che ne proietta le possibilità operative: la creatività. Si tratta di rinunciare alle richieste razionalistiche, che si riconducono sostanzialmente alla ragione per ottenere risposte ad ogni quesito, per accettare che sia possibile arrivare a conclusioni corrette seguendo strade alternative, spesso più agevoli e scorrevoli. In questa “nuova” prospettiva la logica nutrita dalla creatività non è più un confine imposto, ma uno strumento incredibilmente efficiente per esplorare il campo delle possibilità, una disciplina indispensabile alla cultura manageriale che costruisce il legame tra il “fare” e il “saper fare”. (dalla prefazione di Antonello Goi)

https://www.amazon.it/dp/B07JDDTQ5X/ref=sr_1_1?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1539449912&sr=1-1&refinements=p_27%3ADonato+Di+Poce

 

Permalink link a questo articolo: http://www.creactivitybranding.it/e-book-creactivity-branding-aa-vv-cura-di-donato-di-poce/

Mar 06

*Knowledge: Il ruolo strategico della conoscenza e della formazione nel digitale. Donato Di Poce Tutti sanno che la formazione è una delle best practices di successo in ogni azienda e lo è ancor più nel settore dell’innovazione e del digitale. Per vari motivi (storici, organizzativi e culturali) la classe manageriale Italiana è mediamente carente di cultura e “alfabetizzazione digitale”. Poiché la rivoluzione in atto rischia di travolgerci come uno tsunami e sta portando cambiamenti veloci, nascita di start up innovative e rivoluzionarie, molte imprese e competenze ora consolidate, rischiano a breve l’obsolescenza e di uscire rapidamente dal mercato del lavoro, a meno che non si attuino strategie di change management e piani formativi che portino nuova cultura digitale in azienda e integrazione e riconversione professionali in tutta l’azienda. Non basta avere in aziende l’”esperto del computer” , un digital strategist o l’ingegnere innovativo, occorre che tutta la filosofia e cultura d’azienda diventino diffuse in tutti i reparti e a tutti i livelli, con capacita di team work e contaminazione cognitiva e professionale. Per essere chiari non basta avere in azienda manager illuminati e team leader creativi, ma necessita coinvolgere tutto il capitale umano(la risorsa più importante in azienda), al cambiamento e alla condivisione di obiettivi strategici insieme a una cultura di CRM che metta il Cliente attuale e futuro al centro di ogni strategia di creazione di valore. Occorre pertanto, giocare d’anticipo e con lungimiranza con azioni strategiche vincenti, con investimenti in innovazione e formazione digitale, creando gruppi di miglioramento e partnership, consapevoli che il vero cambiamento non è solo di tipo incrementale ma quello che porta novità rivoluzionarie, che i nuovi traguardi non si possono raggiungere con i vecchi strumenti , logiche e processi aziendali. Insomma siamo convinti che la trasformazione e il cambiamento è meglio gestirli che esserne travolti quando è troppo tardi e i nostri competitors hanno fatto passi avanti da gigante mentre noi eravamo fermi a capire che fare. Necessita più che mai un processo di integrazione e condivisione della conoscenza. Propongo di seguito uno schema di sviluppo: Le aziende che sapranno fare in tempo scelte strategiche e passare all’azione, avranno prima dei loro competitors gli strumenti e le conoscenze per affrontare da vincitori le nuove sfide tecnologiche e culturali che la nostra società ci propone e potersi districare e guidare da innovatori nuovi spazi di mercato e tecnologie e avere Clienti sempre più soddisfatti e fidelizzati. *Tratto dal libro di prossima pubblicazione: ”Digital e Mobile Marketing” La cultura digitale al servizio del Capitale Umano.

Permalink link a questo articolo: http://www.creactivitybranding.it/knowledge-il-ruolo-strategico-della-conoscenza-e-della-formazione-nel-digitale-donato-di-poce-tutti-sanno-che-la-formazione-e-una-delle-best-practices-di-successo-in-ogni-azienda-e-lo-e-ancor-piu/

Apr 23

Nuovo Ebook

Nuovo ebook nella nostra sezione Ebook.

Potete leggerlo nella piattaforma ISSUU – Clicca qui

Miraggi

Alfabetomorso E-edition 

Opere di Franco Colnaghi – Scritti di Donato Di Poce – Traduzioni in Arabo di Anna Schoenstein

Per visionare tutti i nostri Ebook andate qui

Permalink link a questo articolo: http://www.creactivitybranding.it/nuovo-ebook/

Post precedenti «